Provenza e Camargue
16-
16 settembre
Visita a Arles
Arles
Sorge nel territorio della foce del Rodano, e già in antichità fu occupata da popolazioni Liguri, Celtiche e Fenicie.
I Romani arrivarono nel 102 a.C.
Nel IV secolo fu una delle residenze preferite dell'imperatore Costantino I, e capoluogo della
prefettura del pretorio delle Gallie; vi si tenne anche il concilio di Arles nel 314.
Nel Medioevo fu capitale del regno di Arles (934 - 1032).
Arles è centro di accoglienza per i pellegrini che si dirigono al santuario di Santiago di
Compostela.
Visita a Arles
Arles
Sorge nel territorio della foce del Rodano, e già in antichità fu occupata da popolazioni Liguri, Celtiche e Fenicie.
I Romani arrivarono nel 102 a.C.
Nel IV secolo fu una delle residenze preferite dell'imperatore Costantino I, e capoluogo della
prefettura del pretorio delle Gallie; vi si tenne anche il concilio di Arles nel 314.
Nel Medioevo fu capitale del regno di Arles (934 -
Arles è centro di accoglienza per i pellegrini che si dirigono al santuario di Santiago di
Compostela.
Piazza della Repubblica
Nel Medioevo si trattava di uno slargo tra la chiesa di Saint-Trophime e quella di Sant'Anna (1627). Nella chiesa fu ospitato dal 1825 il primo museo archeologico ("Museo di arte pagana").
Nei pressi sorgeva inoltre il Palazzo del Podestà (eretto tra il 1220 e il 1235), utilizzato dal vicario del conte di Provenza dopo il 1251 e fiancheggiato dal Plan de la Cour, dove si svolgevano le assemblee cittadine.
Nel 1676 venne terminato il palazzo del Municipio che inglobava la più antica Torre dell'Orologio (1558), che a sua volta ne sostituiva una più antica. In questa occasione fu creata la vera e propria piazza con l'abbattimento di diversi isolati. A diverse epoche appartengono le facciate degli altri edifici che la circondano: dalla chiesa di Sant'Anna, ricostruita nel 1627 fino al palazzo delle Poste, oggi sede di servizi pubblici e associazioni, che chiuse la piazza nel 1898 (architetti Auguste e Leonard Véran).
L'obelisco di fronte al Municipio era stato posto nel IV secolo DC sulla spina del circo romano. Si tratta di una realizzazione romana, scolpita in una pietra originaria dall'odierna Turchia. Fu rinvenuto nel 1389, rotto in due pezzi. Durante la sua erezione vennero scoperti dei resti relativi ad uno stabilimento termale di epoca romana.
Nel Medioevo si trattava di uno slargo tra la chiesa di Saint-
Nei pressi sorgeva inoltre il Palazzo del Podestà (eretto tra il 1220 e il 1235), utilizzato dal vicario del conte di Provenza dopo il 1251 e fiancheggiato dal Plan de la Cour, dove si svolgevano le assemblee cittadine.
Nel 1676 venne terminato il palazzo del Municipio che inglobava la più antica Torre dell'Orologio (1558), che a sua volta ne sostituiva una più antica. In questa occasione fu creata la vera e propria piazza con l'abbattimento di diversi isolati. A diverse epoche appartengono le facciate degli altri edifici che la circondano: dalla chiesa di Sant'Anna, ricostruita nel 1627 fino al palazzo delle Poste, oggi sede di servizi pubblici e associazioni, che chiuse la piazza nel 1898 (architetti Auguste e Leonard Véran).
L'obelisco di fronte al Municipio era stato posto nel IV secolo DC sulla spina del circo romano. Si tratta di una realizzazione romana, scolpita in una pietra originaria dall'odierna Turchia. Fu rinvenuto nel 1389, rotto in due pezzi. Durante la sua erezione vennero scoperti dei resti relativi ad uno stabilimento termale di epoca romana.
Anfiteatro
Conosciuto con il nome di les Arènes, l'anfiteatro fu edificato intorno all'80 d.C.
Fa parte dei monumenti inseriti nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità.
Circa 21.000 spettatori potevano essere ospitati nella cavea, suddivisa in quattro maeniana
(suddivisioni orizzontali) e sostenuta da due ordini di 60 arcate, sormontate da un attico oggi
perduto. Come in molti altri anfiteatri il sistema di accesso era articolato per mezzo delle
scale e dei corridoi anulari ricavati nelle strutture di sostegno. L'arena era pavimentata con un
tavolato in legno sostenuto da risalti nella parte inferiore del podium (il muro che limitava la
cavea, rivestito da grandi lastre in pietra): nello spazio sotto il tavolato trovavano posto i
macchinari utilizzati per gli spettacoli.
L'anfiteatro viene attualmente utilizzato per spettacoli teatrali e corride
Conosciuto con il nome di les Arènes, l'anfiteatro fu edificato intorno all'80 d.C.
Fa parte dei monumenti inseriti nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità.
Circa 21.000 spettatori potevano essere ospitati nella cavea, suddivisa in quattro maeniana
(suddivisioni orizzontali) e sostenuta da due ordini di 60 arcate, sormontate da un attico oggi
perduto. Come in molti altri anfiteatri il sistema di accesso era articolato per mezzo delle
scale e dei corridoi anulari ricavati nelle strutture di sostegno. L'arena era pavimentata con un
tavolato in legno sostenuto da risalti nella parte inferiore del podium (il muro che limitava la
cavea, rivestito da grandi lastre in pietra): nello spazio sotto il tavolato trovavano posto i
macchinari utilizzati per gli spettacoli.
L'anfiteatro viene attualmente utilizzato per spettacoli teatrali e corride
Resti Romani
Chiesa di Saint-Trophime
La cattedrale della città fu spostata nel V secolo nei pressi dell'antico Foro della città e dedicata a Santo Stefano. Ebbe diverse fasi costruttive: la chiesa oggi visibile fu edificata tra il 1100 e il 1152, e dedicata a Saint Trophime (San Trofimo). Rappresenta uno dei monumenti più importanti del romanico provenzale e fa parte dei monumenti inseriti nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità.
La cattedrale della città fu spostata nel V secolo nei pressi dell'antico Foro della città e dedicata a Santo Stefano. Ebbe diverse fasi costruttive: la chiesa oggi visibile fu edificata tra il 1100 e il 1152, e dedicata a Saint Trophime (San Trofimo). Rappresenta uno dei monumenti più importanti del romanico provenzale e fa parte dei monumenti inseriti nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità.
Interno della
Chiesa di Saint-Trophime
Chiesa di Saint-
Chiostro di Saint Trophime
Il gruppo intento ad ascoltare la guida
durante la visita del Chiostro di Saint Trophime
17 settembre
Visita a S.Marie de la Mer
Una leggenda narra che, la Maddalena, qui sarebbe sbarcata dopo la crocifissione di Gesù, insieme ad altri suoi compagni, ciascuno dei quali prese poi strade diverse. Di loro, Maria Jacobi e Maria Salomè sarebbero rimaste qui assieme alla serva Sara, oggi protettrice della città.
Qui le 'due Marie' sarebbero sepolte e sono molto venerate tutt'oggi.
Il centro storico si sviluppa intorno alla chiesa principale presentandosi come un incrocio di vicoli e di piccole case bianche.
Dal paese dirigendosi verso nell'entroterra, si scopre il tipico paesaggio della Camargue, caratterizzato da stagni che si alternano a pascoli pianeggianti abitati da cavalli e tori in libertà. Lungo le piste è possibile fare del bird-watching e scorgere tra un canneto e l'altro moltissime specie di uccelli tra i quali i caratteristici fenicotteri rosa.
Tra il 23 e il 25 di maggio gli gypsies si radunano in città per festeggiare la loro Santa protettrice, la Sara Nera.
La sua statua, addobbata con centinaia di mantelli e vestiti di seta, viene portata a spalla dagli zingari attraverso le vie della città seguita da un'incredibile numero di gitani e accompagnata dal grido "Vive la Sainte Sarah".
Alla sera canti e danze si svolgono in ogni dove, creando un'atmosfera carica e particolare.
La festa del giorno seguente è dedicata invece alle Sante Marie, le patrone della città, alla cui processione partecipano le arlesiennes, le donne delle famiglie locali nei tipici costumi locali.
Visita a S.Marie de la Mer
Una leggenda narra che, la Maddalena, qui sarebbe sbarcata dopo la crocifissione di Gesù, insieme ad altri suoi compagni, ciascuno dei quali prese poi strade diverse. Di loro, Maria Jacobi e Maria Salomè sarebbero rimaste qui assieme alla serva Sara, oggi protettrice della città.
Qui le 'due Marie' sarebbero sepolte e sono molto venerate tutt'oggi.
Il centro storico si sviluppa intorno alla chiesa principale presentandosi come un incrocio di vicoli e di piccole case bianche.
Dal paese dirigendosi verso nell'entroterra, si scopre il tipico paesaggio della Camargue, caratterizzato da stagni che si alternano a pascoli pianeggianti abitati da cavalli e tori in libertà. Lungo le piste è possibile fare del bird-
Tra il 23 e il 25 di maggio gli gypsies si radunano in città per festeggiare la loro Santa protettrice, la Sara Nera.
La sua statua, addobbata con centinaia di mantelli e vestiti di seta, viene portata a spalla dagli zingari attraverso le vie della città seguita da un'incredibile numero di gitani e accompagnata dal grido "Vive la Sainte Sarah".
Alla sera canti e danze si svolgono in ogni dove, creando un'atmosfera carica e particolare.
La festa del giorno seguente è dedicata invece alle Sante Marie, le patrone della città, alla cui processione partecipano le arlesiennes, le donne delle famiglie locali nei tipici costumi locali.
Lungo il Rodano
Lungo il Rodano.
Tori che "abitano" il Parco Naturale di Camargue
Tori che "abitano" il Parco Naturale di Camargue
Uno dei tipici battelli che
portano i turisti a visitare il
Parco Naturale
portano i turisti a visitare il
Parco Naturale
S.Marie de la Mer
A passeggio lungo le vie del paese
A passeggio lungo le vie del paese
Parte del gruppo si riposa
in una delle tante piazzette del paese
in una delle tante piazzette del paese
17 settembre
Visita a Agues Mortes
In origine gli abitanti vivevano di pesca, caccia e della produzione del sale prodotto in
numerose piccole paludi salate situate lungo la riva del mare.
Nel Medioevo la regione era sotto il controllo dei monaci dell'Abbazia di Psalmodie.
Nel 1240 Luigi IX di Francia ottenne dall'Abbazia il controllo del villaggio e delle terre
circostanti; insieme ottiene anche il controllo delle imposte sulla produzione del sale.
In seguito, tra il 1242 e il 1248, fece costruire un castello, oggi scomparso, sulle rovine
dell'antica torre Metafère, con lo scopo di proteggere la città e il suo nascente porto. I lavori
vennero affidati al deposto capitano del popolo di Genova Guglielmo Boccanegra, che nella città era già stato console.
Nel 1272 Filippo, figlio e successore di Luigi IX fece loro erigere una cinta fortificata intorno
alla città. I lavori di costruzione della cinta terminarono 30 anni dopo.
Fu dal porto di Aigues-Mortes
che Luigi IX salpò due volte per partecipare alla settima crociata, nel
1248, ed alla ottava crociata nel 1270 su flotte interamente armate dai
genovesi.
Da questi fatti deriva la credenza popolare che in epoca medievale Aigues-Mortes fosse
direttamente sul mare. In effetti il porto, oggi parzialmente interrato, si trovava nello stagno
della Marette ed era collegato al mare dal Canal-Viel.
Nel 1481 con la riunificazione della Provenza con il regno di Francia la città perde la sua
importanza come sbocco sul mare e il suo porto fu surclassato da quello di Marsiglia.
Nel 1685 con la revoca dell'Editto di Nantes il complesso della Tour Constance e delle mura di
Aigues-Mortes divengono una grande prigione per gli ugonotti.
Visita a Agues Mortes
In origine gli abitanti vivevano di pesca, caccia e della produzione del sale prodotto in
numerose piccole paludi salate situate lungo la riva del mare.
Nel Medioevo la regione era sotto il controllo dei monaci dell'Abbazia di Psalmodie.
Nel 1240 Luigi IX di Francia ottenne dall'Abbazia il controllo del villaggio e delle terre
circostanti; insieme ottiene anche il controllo delle imposte sulla produzione del sale.
In seguito, tra il 1242 e il 1248, fece costruire un castello, oggi scomparso, sulle rovine
dell'antica torre Metafère, con lo scopo di proteggere la città e il suo nascente porto. I lavori
vennero affidati al deposto capitano del popolo di Genova Guglielmo Boccanegra, che nella città era già stato console.
Nel 1272 Filippo, figlio e successore di Luigi IX fece loro erigere una cinta fortificata intorno
alla città. I lavori di costruzione della cinta terminarono 30 anni dopo.
Fu dal porto di Aigues-
Da questi fatti deriva la credenza popolare che in epoca medievale Aigues-
direttamente sul mare. In effetti il porto, oggi parzialmente interrato, si trovava nello stagno
della Marette ed era collegato al mare dal Canal-
Nel 1481 con la riunificazione della Provenza con il regno di Francia la città perde la sua
importanza come sbocco sul mare e il suo porto fu surclassato da quello di Marsiglia.
Nel 1685 con la revoca dell'Editto di Nantes il complesso della Tour Constance e delle mura di
Aigues-
La cinta muraria
Notre Dame des Sablons
Il monumento più importante, e certamente più antico della città, è la chiesa di Notre Dame des Sablons, (Nostra Signora delle Sabbie), in riferimento alle paludi sabbiose della zona che fu testimone principale dell'imbarco di San Luigi per le due crociate.
Costruite in stile gotico subì numerose trasformazioni e nel 1634 perse il campanile in seguito ad un crollo. Restaurata tra il 1738 e il 1744 venne chiusa durante la rivoluzione francese ed adibita a caserma e deposito di sale.
Il monumento più importante, e certamente più antico della città, è la chiesa di Notre Dame des Sablons, (Nostra Signora delle Sabbie), in riferimento alle paludi sabbiose della zona che fu testimone principale dell'imbarco di San Luigi per le due crociate.
Costruite in stile gotico subì numerose trasformazioni e nel 1634 perse il campanile in seguito ad un crollo. Restaurata tra il 1738 e il 1744 venne chiusa durante la rivoluzione francese ed adibita a caserma e deposito di sale.
Interno di Notre Dame des Sablons
La piazza principale del paese
17 settembre
passeggiata notturna ad Avignone
passeggiata notturna ad Avignone
Avignone by night
18 settembre
Visita ad Avignone
Il nome della città risale a circa il VI secolo a.C., quando si trovava nei territori dei Galli Cavari (Aouenion).
Del nome esistono due interpretazioni: "città del vento violento" o "signore del fiume".
Sotto
i Romani con il nome di Avenio è citata sotto Augusto tra le città
della Gallia e fu colonia latina sotto Claudio e ottenne la cittadinanza
romana sotto Adriano.
Nell'alto Medioevo fu cittadella avanzata
dei Burgundi. Nel 1129 divenne comune indipendente, con governo
presieduto dal vescovo. Alleata di Tolosa fu presa dal re Luigi VIII di
Francia nel 1226, all'inizio della crociata albigese, e le mura furono
distrutte. Le mura ricostruite furono ancora smantellate quando nel 1251
la città entrò a far parte dei domini del duca di Angiò.
Avignone
è conosciuta come antica città papale, a seguito della scelta di papa
Clemente V nel 1309 di farne la propria sede. In totale nove papi
governarono sul seggio cittadino risiedendo nel cosiddetto "Palazzo dei
Papi":
Il palazzo dei papi
Il Palazzo dei Papi fu contemporaneamente residenza papale, luogo di culto, fortezza e sede amministrativa.
Clemente V al suo arrivo ad Avignone si era insediato nel vasto Convento dei predicatori, sulle rive del fiume, mentre il suo successore Giovanni XXII, che era stato vescovo della città, si trasferì nel suo vecchio palazzo episcopale, che fece ingrandire.
Trasformò inoltre l'antica chiesa di Santo Stefano, sul fianco sinistro della cattedrale, in cappella pontificale.
A partire dal 1334 Benedetto XII intraprese grandi lavori nel palazzo, incaricandone Pierre Poisson. Inizialmente fu costruita una grande torre a sud del vecchio palazzo episcopale e una nuova grande cappella pontificale su due livelli sovrapposti. Successivamente verso nord vennero costruite le ali degli appartamenti privati e la torre dello Studio. Contemporaneamente venivano distrutte le altre ali del palazzo più antico, sostituite da nuovi corpi di fabbrica, articolati ciascuno intorno ad un cortile: ad est gli ambienti ufficiali della corte, a ovest gli alloggi dei familiari, a sud i vasti appartamenti per gli ospiti. I lati sud e est furono fortificati da un possente bastione.
Clemente VI ingrandì ancora il palazzo: fu costruita la torre del Guardaroba che si addossava alla precedente torre del Papa e fu affidato l'incarico di costruire nuovi corpi di fabbrica verso sud e ovest a Jean de Louvres, originario della regione parigina, che realizzò a partire dal 1345 l'ala meridionale, con la Grande Audience e la Grande Chapelle, e l'ala ovest per alloggiare i principali dignitari della corte.
A quest'epoca risale la maggior parte delle decorazioni del palazzo: il pittore Matteo Giovannetti e la sua bottega crearono i cicli di affreschi sui temi della grandezza della Chiesa e sui legami tra Roma e Avignone.
Il Palazzo dei Papi fu contemporaneamente residenza papale, luogo di culto, fortezza e sede amministrativa.
Clemente V al suo arrivo ad Avignone si era insediato nel vasto Convento dei predicatori, sulle rive del fiume, mentre il suo successore Giovanni XXII, che era stato vescovo della città, si trasferì nel suo vecchio palazzo episcopale, che fece ingrandire.
Trasformò inoltre l'antica chiesa di Santo Stefano, sul fianco sinistro della cattedrale, in cappella pontificale.
A partire dal 1334 Benedetto XII intraprese grandi lavori nel palazzo, incaricandone Pierre Poisson. Inizialmente fu costruita una grande torre a sud del vecchio palazzo episcopale e una nuova grande cappella pontificale su due livelli sovrapposti. Successivamente verso nord vennero costruite le ali degli appartamenti privati e la torre dello Studio. Contemporaneamente venivano distrutte le altre ali del palazzo più antico, sostituite da nuovi corpi di fabbrica, articolati ciascuno intorno ad un cortile: ad est gli ambienti ufficiali della corte, a ovest gli alloggi dei familiari, a sud i vasti appartamenti per gli ospiti. I lati sud e est furono fortificati da un possente bastione.
Clemente VI ingrandì ancora il palazzo: fu costruita la torre del Guardaroba che si addossava alla precedente torre del Papa e fu affidato l'incarico di costruire nuovi corpi di fabbrica verso sud e ovest a Jean de Louvres, originario della regione parigina, che realizzò a partire dal 1345 l'ala meridionale, con la Grande Audience e la Grande Chapelle, e l'ala ovest per alloggiare i principali dignitari della corte.
A quest'epoca risale la maggior parte delle decorazioni del palazzo: il pittore Matteo Giovannetti e la sua bottega crearono i cicli di affreschi sui temi della grandezza della Chiesa e sui legami tra Roma e Avignone.
Visita al Palazzo dei Papi
Una delle tante sale del
Palazzo dei Papi
Foto di gruppo
Panorama di Avignone
Un vero peccato che il sole che ci ha accompagnato
ad Arles e a S.Marie de la Mer ci abbia abbandonato per lasciare il
posto ad un cielo grigio e alla pioggia.
Un vero peccato che il sole che ci ha accompagnato
ad Arles e a S.Marie de la Mer ci abbia abbandonato per lasciare il
posto ad un cielo grigio e alla pioggia.
Il ponte di Avignone
Il ponte di Saint-Bénezet,
secondo la leggenda, fu edificato da un giovane pastore di nome Bénezet
per ordine divino. Dapprima il progetto non venne nemmeno considerato
dal re cui il pastore aveva chiesto di poterlo costruire, ma infine il
re propose di accettare la richiesta di Bénezet a patto che egli
riuscisse a spostare un gigantesco masso. L'impresa ebbe buon frutto e
il ponte fu edificato. Completato nel 1185 e più volte ricostruito.
Varie inondazioni lo hanno danneggiato e oggi ne resta solo quattro
arcate e una cappella.
Il ponte di Saint-
Il ponte di Saint-Bénezet
Avignone vista dal ponte di Saint-Bénezet
Alcuni cenni storici
sono ripresi da Wikipedia
sono ripresi da Wikipedia