Roma:
dal 01 al 05 giugno.
Partenza da Calendasco e arrivo nella nostra stupenda capitale.
Una visita ad una Roma antica che lascia sempre il visitatore a
bocca aperta.
Roma vanta monumenti e reperti storici senza pari.
Il Colosseo, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio è il più famoso anfiteatro romano. In grado di contenere fino a 50.000 spettatori, è il più imponente monumento della Roma antica che sia giunto fino a noi.
La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. e fu inaugurato da Tito nell'80 d.C., con ulteriori modifiche apportate durante il regno di Domiziano. Non più in uso dopo il VI secolo, l'enorme struttura venne variamente riutilizzata nei secoli, anche come cava di materiale. Il nome "Colosseo", che deriva dalla vicina statua del Colosso del Dio Sole (adattamento del Colosso di Nerone), si diffuse solo nel medioevo. Ben presto l'edificio divenne simbolo della città imperiale, espressione di un'ideologia in cui la volontà celebrativa giunge a definire modelli per lo svago del popolo. Oggi è un simbolo della città e una delle sue maggiori attrazioni turistiche.
Era usato per gli spettacoli gladiatorii e altre manifestazioni pubbliche (spettacoli di caccia, rievocazioni di battaglie famose, e drammi basati sulla mitologia classica). Esprime con chiarezza le concezioni architettoniche e costruttive romane della prima Età imperiale, basate rispettivamente sulla linea curva e avvolgente offerta dalla pianta ellittica e sulla complessità dei sistemi costruttivi. Archi e volte sono concatenati tra loro in un serrato rapporto strutturale.
L'edificio forma un'ellisse di 527 m di perimetr0. L'arena all'interno misura 86 m per 54 m, con una superficie di 3.357 m². L'altezza attuale raggiunge i 48,5 m, ma originariamente arrivava ai 52 m.
dal 01 al 05 giugno.
Partenza da Calendasco e arrivo nella nostra stupenda capitale.
Una visita ad una Roma antica che lascia sempre il visitatore a
bocca aperta.
Roma vanta monumenti e reperti storici senza pari.
Il Colosseo, originariamente conosciuto come Anfiteatro Flavio è il più famoso anfiteatro romano. In grado di contenere fino a 50.000 spettatori, è il più imponente monumento della Roma antica che sia giunto fino a noi.
La sua costruzione fu iniziata da Vespasiano nel 72 d.C. e fu inaugurato da Tito nell'80 d.C., con ulteriori modifiche apportate durante il regno di Domiziano. Non più in uso dopo il VI secolo, l'enorme struttura venne variamente riutilizzata nei secoli, anche come cava di materiale. Il nome "Colosseo", che deriva dalla vicina statua del Colosso del Dio Sole (adattamento del Colosso di Nerone), si diffuse solo nel medioevo. Ben presto l'edificio divenne simbolo della città imperiale, espressione di un'ideologia in cui la volontà celebrativa giunge a definire modelli per lo svago del popolo. Oggi è un simbolo della città e una delle sue maggiori attrazioni turistiche.
Era usato per gli spettacoli gladiatorii e altre manifestazioni pubbliche (spettacoli di caccia, rievocazioni di battaglie famose, e drammi basati sulla mitologia classica). Esprime con chiarezza le concezioni architettoniche e costruttive romane della prima Età imperiale, basate rispettivamente sulla linea curva e avvolgente offerta dalla pianta ellittica e sulla complessità dei sistemi costruttivi. Archi e volte sono concatenati tra loro in un serrato rapporto strutturale.
L'edificio forma un'ellisse di 527 m di perimetr0. L'arena all'interno misura 86 m per 54 m, con una superficie di 3.357 m². L'altezza attuale raggiunge i 48,5 m, ma originariamente arrivava ai 52 m.
Il Foro Romano (Forum
Romanum, sebbene i Romani si riferissero ad esso più spesso come Forum
Magnum o semplicemente Forum) era situato nella valle compresa tra il
Palatino ed il Campidoglio e costituì il centro commerciale, religioso e
politico della città di Roma.
Il Pantheon ("tempio di
tutti gli dei") è un edificio di Roma antica, costruito come tempio
dedicato alle divinità dell'Olimpo. Gli abitanti di Roma lo chiamano
amichevolmente la Rotonna, ("la Rotonda"), da cui anche il nome della
piazza antistante.
Il primo Pantheon fu fatto costruire nel 27-25
a.C. da Marco Vipsanio Agrippa, amico e genero di Augusto, affidandone
la realizzazione a Lucio Cocceio Aucto. Esso sorgeva fra i Saepta Iulia e
la basilica di Nettuno, fatti erigere a spese dello stesso Agrippa. Fu
fatto ricostruire dall'imperatore Adriano tra il 118 e il 128 d.C., dopo
che gli incendi del 80 e del 110 d.C. avevano danneggiato la
costruzione precedente di età augustea.
All'inizio del VII secolo il Pantheon è stato convertito in chiesa cristiana, chiamata Santa Maria ad Martyres, il che gli ha consentito di sopravvivere quasi integro alle spoliazioni apportate agli edifici della Roma classica dai papi.
Il primo Pantheon fu fatto costruire nel 27-
All'inizio del VII secolo il Pantheon è stato convertito in chiesa cristiana, chiamata Santa Maria ad Martyres, il che gli ha consentito di sopravvivere quasi integro alle spoliazioni apportate agli edifici della Roma classica dai papi.
Piazza Navona è una delle più
celebri piazze di Roma. La sua forma è quella di un antico stadio, e
venne costruita in stile monumentale per volere di papa Innocenzo
X.Piazza Navona, ai tempi dell'antica Roma, era lo stadio di Domiziano
che fu costruito dall'imperatore Domiziano nell'85 e nel III secolo fu
restaurato da Alessandro Severo. Era lungo 276 metri, largo 54 e poteva
ospitare 30.000 spettatori
Poiché era uno stadio e non un circo, non c'erano i carceres (i cancelli da cui uscivano i cavalli da corsa) né la spina (il muro divisorio intorno a cui correvano i cavalli) come ad esempio il Circo Massimo, ma era tutto libero ed utilizzato per le gare degli atleti. L'obelisco che ora sta al centro della piazza non si trovava lì, ma viene dal circo Massenzio, che stava sulla via Appia.
Il nome della piazza era originariamente "in Agone" (dal greco agones, "giochi") poiché lo stadio era usato solo ed esclusivamente per le gare di atletica.
Poiché era uno stadio e non un circo, non c'erano i carceres (i cancelli da cui uscivano i cavalli da corsa) né la spina (il muro divisorio intorno a cui correvano i cavalli) come ad esempio il Circo Massimo, ma era tutto libero ed utilizzato per le gare degli atleti. L'obelisco che ora sta al centro della piazza non si trovava lì, ma viene dal circo Massenzio, che stava sulla via Appia.
Il nome della piazza era originariamente "in Agone" (dal greco agones, "giochi") poiché lo stadio era usato solo ed esclusivamente per le gare di atletica.
foto sotto:
La
Fontana di Trevi è la più grande ed una fra le più note fontane di
Roma, ed è considerata all'unanimità una delle più celebri fontane del
mondo.
La settecentesca fontana, progettata da Nicola Salvi e adagiata su un lato di Palazzo Poli,
La
storia della fontana è strettamente collegata a quella della
costruzione dell'acquedotto Vergine, che risale ai tempi dell'imperatore
Augusto, quando Marco Vipsanio Agrippa fece arrivare l'acqua corrente
fino al Pantheon ed alle sue terme.
Benché compromesso e assai
ridotto nella portata dall'assedio dei Goti di Vitige nel 537,
l'acquedotto dell'acqua Vergine rimase in uso per tutto il medioevo, con
restauri attestati già nell’VIII secolo, poi ancora dal Comune nel XII
secolo, in occasione dei quali si provvide anche ad allacciare il
condotto ad altre fonti più vicine alla città, poste in una località
allora chiamata “Trebium”, che potrebbe essere all’origine del nome.
Il
monumento è poi protagonista di una delle scene più famose del cinema
italiano e, forse, di quello mondiale: in La Dolce Vita di Federico
Fellini, del 1960, Anita Ekberg si tuffa nella vasca, invitando Marcello
Mastroianni a fare lo stesso.
foto sotto:
Piazza
di Spagna, con la scalinata di Trinità dei Monti, è una delle più
famose piazze di Roma. Deve il suo nome al palazzo di Spagna, sede
dell'ambasciata dello stato iberico presso la Santa Sede.
Al centro
della piazza vi è la famosa Fontana della Barcaccia, che risale al primo
periodo barocco, scolpita da Pietro Bernini e da suo figlio, il più
celebre Gian Lorenzo Bernini.
All'angolo destro della scalinata vi è
la casa del poeta inglese John Keats, che vi visse e morì nel 1821, oggi
trasformata in un museo dedicato alla sua memoria e a quella dell'amico
Percy Bysshe Shelley, piena di libri e memorabilia del Romanticismo
inglese. All'angolo sinistro c'è, invece, la sala da tè Babington's
fondata nel 1893.
Dal lato di via Frattina sorge il Palazzo di
Propaganda Fide, di proprietà della Santa Sede. Di fronte alla sua
facciata, progettata dal Bernini (mentre la facciata laterale è invece
del Borromini), svetta la colonna dell'Immacolata Concezione, che fu
innalzata due anni dopo la proclamazione del dogma (1856).
La
monumentale scalinata di 135 gradini fu inaugurata da papa Benedetto
XIII in occasione del Giubileo del 1725; essa venne realizzata (grazie a
dei finanziamenti francesi del 1721-1725) per collegare l'ambasciata borbonica spagnola (a cui la piazza deve il nome) alla chiesa di Trinità dei Monti.
Il Mosè è una scultura marmorea (h 235 cm) di Michelangelo, databile al 1513-1515
circa, ritoccata nel 1542, e conservata nella basilica di San Pietro in
Vincoli a Roma, nel complesso statuario concepito quale Tomba di Giulio
II (in effetti il papa è sepolto in San Pietro insieme allo zio Sisto
IV).
Il Mosè, grazie al suo vigore, al virtuosismo anatomico e alla sua imponenza (proporzionato al doppio del naturale) è una delle opere scultoree più famose di Michelangelo.
È legato a questa scultura l'aneddoto secondo il quale Michelangelo, contemplandola al termine delle ultime rifiniture e stupito egli stesso dal realismo delle sue forme, abbia esclamato "Perché mi guardi e non favelli!?" percuotendone il ginocchio con il martello che impugnava.
Il Mosè, grazie al suo vigore, al virtuosismo anatomico e alla sua imponenza (proporzionato al doppio del naturale) è una delle opere scultoree più famose di Michelangelo.
È legato a questa scultura l'aneddoto secondo il quale Michelangelo, contemplandola al termine delle ultime rifiniture e stupito egli stesso dal realismo delle sue forme, abbia esclamato "Perché mi guardi e non favelli!?" percuotendone il ginocchio con il martello che impugnava.
Piazza san Pietro
La
celeberrima piazza, notevole esempio di architettura ed urbanistica
barocca, è dedicata all'omonimo santo ed è quotidiano punto d'incontro
per migliaia di fedeli cattolici provenienti da tutto il mondo.
La villa d'Este di Tivoli è un capolavoro del Rinascimento italiano e figura nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO
La villa fu voluta dal cardinale Ippolito II d'Este, figlio di Alfonso I e di Lucrezia Borgia (Ferrara 1509 - Tivoli 1572).
I
lavori della Villa furono affidati all'architetto Pirro Ligorio
affiancato da un numero impressionante di artisti ed artigiani.
Nel
1918, dopo la prima guerra mondiale la villa passò allo Stato Italiano
che diede inizio ad importanti lavori di restauro, ripristinandola
integralmente ed aprendola al pubblico.
Un'altra serie di restauri fu
invece eseguita nel secondo dopoguerra per riparare i danni fatti da
alcune bombe cadute sul complesso durante l'ultimo conflitto mondiale.
Un caloroso grazie per le foto a Elena e Gilberto.
Le notizie storiche sono tratte da Wikipedia.
Le notizie storiche sono tratte da Wikipedia.